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Visualizzazione dei post con l'etichetta BLONDE NOVEL

SQUILLO

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Quale che settimana fa un’amica mi ha ricordato quanto fosse emozionante ricevere gli “squillini” sul telefono. Un pensiero che non sono riuscita a togliere dalla testa. I giovani di oggi sicuramente non sanno di cosa sto parlando, ma ai giovani di ieri sicuramente è venuto un piccolo grammo allo stomaco. Un gesto semplice che voleva dire “ti penso”, “sei nei miei pensieri”, “buongiorno” o “buonanotte". Inaspettati o molto attesi arrivavano a ogni ora del giorno e della notte con una larga gamma di interpretazioni, le peggiori delle quali erano quando smettevano di arrivare.  All’epoca - e ci tengo a sottolineare il termine epoca - avevo trovato così triste che questi suoni di pochi secondi avessero soppiantato i bigliettini e le lettere d’amore. Che avessero spianato ore di meditazione, di fogli cancellati e corretti mille e soprattutto il coraggio di esporsi. Tutto digitalizzato e sintetizzato in un suono artificiale. Ma ve le ricordate le letterine d’amore a partire dal “Ti vuo...

LA PRECISONE DEL CASO

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Amo la precisione del Caso.  Astuto, machiavellico, quanto dettagliato nei suoi piani. Sa stupirti, se sai ascoltarlo. Suggerisce riflessioni e analisi su ciò che è stato, ciò che sarà, ciò che poteva essere. Prendete una giornata come oggi, un banalissimo martedì ottobre, qualche quotidiana urgenza sul lavoro e un appuntamento in centro.  Succede che mentre fai sue passi per raggiungere la macchina, ti fermi a un bar per comprare le cicche e mentre ci sei ti spari un secondo caffè. Capita, che ti metti a cazzeggiare con FB e ti appaiono “i ricordi”, scrolli e ti rendi conto che lo stesso giorno di quattro anni fa eri nello stesso posto. Che strano, che caso. La singolare coincidenza frizza il tempo.  E uno di quei momenti in cui il Caso ti chiedere di tirare le somme e ti metti pensare a ciò che è cambiato, cosa  sia rimasto e a chi sei diventato. Ottobre è sempre ottobre e come quattro anni fa il tempo è gradevole, ma non lo è più l’aria che si respira tra le vie d...

AMO LE DONNE, QUELLE COME TE.

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Piove e senza nemmeno chiedere fai scivolare la tua mano nella mia. Iniziamo a camminare strette sotto le gocce bizzose di  aprile. Quanta intimità in un gesto così semplice, eppure nasce spontaneo come la Veronica a primavera. Le tue lunghe dita si intrecciano alle mie, siamo una cosa sola. Tu e io, noi. Sento gli sguardi curiosi della gente infilarsi nella nostra intimità. Se solo sapessero, se solo avessero la capacità di guardare oltre e vedere quello vedo io, quello sento, quello per cui temo per te. Sei speciale e ancora non sai quanto. Era una calda giornata di fine estate quando sei arrivata, prepotente come una tazza di caffè fumante la mattina presto, dopo una serata di bagordi. Ricordo che ho pensato: "Signore, quanta bellezza". Hai salutato con quel delizioso "azzento" romagnolo che sfugge alle tue labbra carnose e gli occhi profondi che ridono alla vita. Ho dovuto parlare di nuovo con Dio e complimentarmi con Lui, perchè il giorno in cui sei nata e...

PIÙ LUBRIFICANTI PER TUTTE

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Mi sono alzata è un'altra volta ho avuto la conferma che sono una "donna strana". Vedo sulla bacheca di un amico che il cartellone pubblicitario che avevo fotografato giusto due sere prima nella nebbia della periferia milanese è stata rimossa perchè ritenuta offensiva.  Ho riso, per la seconda volta davanti a quell'immagine. La volevo postare scrivendo: "Se iniziano a girare le giacche con le spalline imbottite, allora vuol dire che siamo tornati negli anni '80". Se prima era un dubbio, ora ne ho la certezza. La censura e il perbenismo è lo stesso, con l'aggravante che un pò di acqua sotto i ponti ne è passata.  Mi stupisco e mi innervosisco. Evidentemente, nonostante la parità, pare che le donne ancora non capiscano nulla di motori, anche perchè se fosse così avrebbero sostituto l'avvenente signorina con un bel manzo. Mi innervosisco perchè, nonostante la parità, ci sono ancora donne che si incarogniscono davanti a una BELLA donna che in ma...

101: NON APRITE QUELLA PORTA

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Circolare come un mantra, spaventoso come la stanza 237, drastico come una scelta, binario come un codice, fisso come un civico, capiente come la cinquecento delle barzellette. Nella 101 non sai chi entra e nemmeno chi ne esce, sai che qualcuno arriva e qualcuno se ne va. Ha segnato i tempi di una compagnia improbabile sulla carta, affiatata nell'essenza. Forse la magia dell'estate, forse la precisione del caso. Una vacanza "emotivamente impegnativa" che lascerà il segno.  Oltre alle conchiglie quest'anno porto via dalle spiagge del nord la tenerezza di Bachi, il sorriso di Cate, la calma di Teresa, la fragilità esplosiva di Sofi, l'amore costruttivo di Rosy e Bruno, la calma turbolenta di Gianmi, la leggerezza di Pasqui, gli sguardi "parlanti"di Filo, la milanesità di Franz, il temperamento di Antonello, la complicità di Leo e Cami e la pace interiore di Ale&Cami.   Nonostante la valigia sia partita carica ho dovuto fare spazio  al la s...

PURA VIDA

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Torno sapendo che torno. Prima di tornare però sono partita. Avevo paura che si ripresentasse l’estate con i suoi ricordi e le sue aspettative. L’estate non perdona e non ti prepara mai all’inverno. Eppure sono salita su quell’aereo. Il bagaglio come al solito ingombrante: due valigie, uno zaino, due barra tre cambi al giorno, almeno otto paia di scarpe tra cui delle Flip flop con il faccione asmatico di Dart Fener. Non ho scordato le protezioni, nove costumi e due paia di occhiali da sole. Praticamente il minimo indispensabile. E già avevo tolto qualcosa per dare spazio alla muta.  Obiettivo della vacanza era sfatare il mito che i non riuscissi ad alzarmi sulla tavola da surf. Oltre alla divisa da Donna Invisibile, ho lasciato dello spazio disordinato per portare con me la stanchezza, le speranze, i dubbi, le incertezze, le paure, le domande e le partite a scacchi. Di solito queste cose trovano il loro giusto posto e peso di fronte al mare, lontano dalla gente. Tra i buon...

DA INSTAGRAM ALL’ANIMA, LA LINEA PERFETTA.

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“Ci si può infatuare di un profilo Instagram?” si era chiesta quando si accorse che ogni giorno aspettava ansiosa un post, di quel profilo che fino a poco tempo prima le era sconosciuto, uno tra i tanti. Non aveva un’orario, arrivava, punto. Lei controllava, aprendo e chiudendo la App, quasi a intervalli regolari, per paura di perdere quel modo di guardare il mondo. Era un mondo fatto di curve dritte e linee perfette. Uno sguardo acuto, curioso, attento al dettaglio, a ciò a cui le persone non fanno caso. Ad ogni post un commento, una citazione in cui trovare un messaggio sottile, velato ma altrettanto diretto. In particolare la colpì un’immagine. Sembrava una chiave di violino, forse una mensola di design o la decorazione di un portone, ma Rachele aveva deciso che si trattasse di un’onda, lei ci vedeva un’onda. Andò a leggere curiosa il testo come se già ne conoscesse le parole:  “Aveva sempre avuto un senso dell’assurdo ben sviluppato - addirittura, direi, una filosofi...

DIARIO DI UN CUORE/1 - Lo Sconosciuto

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É più facile stabilire se ci sia vita su Marte che conoscere il segreto per capire una donna. La amo. La amo da ancor prima che si rendesse conto che io fossi con lei. Conosco tutti i suoi segreti, solo a me non può nasconderli, solo io posso custodirli. Si ostina a dare spazio alla sue amiche Testa e Razionalità. Pensa, birbante che non è altro,  che farsi guardare le spalle da quelle lì circoscriva le fitte provocate dal dolore, dalle delusioni e dai sentimenti in generale. Ultimamente abbiamo un rapporto conflittuale.            Io insisto perché mi ascolti, lei a dire che sono matto, irresponsabile e impulsivo. In una parola: impegnativo. Da che pulpito… Ma cosa può pretendere dal suo Cuore?  Se la prende con me e poi, d’improvviso, arriva lui. Io lo definirei “un colpo di testa” della mia stimata collega lassù. Per fortuna che “lei pensa” e quello irrazionale sono io! Sono attonito e preoccupato. Non l’ho scelto io...