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Visualizzazione dei post da 2017

DI ONDE, ZENZERO E PISTACCHIO

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Si erano conosciuti a causa delle onde. Quelle di lui arrivavano pungenti dai venti del Nord, quelle di lei da quelli caldi e insidiosi del Sud. Entrambi avevano dovuto trattenere il fiato e trovare la forza per non rimanere sul fondo e tirare fuori la testa per respirare ancora.  Nonostante le onde avessero lasciato lividi profondi e ancora dolorosi, nulla impedì a entrambi di continuare ad amarle. Quello fu lo spunto della loro prima conversazione, che però risultò scarna di parole nonostante l’incontro fosse stato organizzato da mercanti di sogni per parlare di commercio, di seta e di conquiste.  Era estate, e si sa, di onde sarebbe stato meglio parlarne con l’arrivo della stagione fredda. Si salutarono con la promessa di vedersi al ritorno dei loro viaggi.  Un giorno qualsiasi, ad un’ora qualsiasi di un pomeriggio di caldo arrivò un messaggio che parlava di punk. Asia, il cui nome era stato scelto da una madre che aveva sognato di perdersi tra le spezie e la meditazion

PURA VIDA

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Torno sapendo che torno. Prima di tornare però sono partita. Avevo paura che si ripresentasse l’estate con i suoi ricordi e le sue aspettative. L’estate non perdona e non ti prepara mai all’inverno. Eppure sono salita su quell’aereo. Il bagaglio come al solito ingombrante: due valigie, uno zaino, due barra tre cambi al giorno, almeno otto paia di scarpe tra cui delle Flip flop con il faccione asmatico di Dart Fener. Non ho scordato le protezioni, nove costumi e due paia di occhiali da sole. Praticamente il minimo indispensabile. E già avevo tolto qualcosa per dare spazio alla muta.  Obiettivo della vacanza era sfatare il mito che i non riuscissi ad alzarmi sulla tavola da surf. Oltre alla divisa da Donna Invisibile, ho lasciato dello spazio disordinato per portare con me la stanchezza, le speranze, i dubbi, le incertezze, le paure, le domande e le partite a scacchi. Di solito queste cose trovano il loro giusto posto e peso di fronte al mare, lontano dalla gente. Tra i buoni pr

LA FIABA DI SAN LORENZO

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C’erano una volta il Regno dell’Est e quello dell’Ovest.  Entrambi baciati dal sole, volgevano i loro sguardo al mare ed erano uniti in un abbraccio fatto di boschi e sentieri. Quelli che per secoli erano stati regni amici e alleati nella ricerca della pace e dell’armonia si erano divisi per uni stupido screzio tra i due Re che li governavano. Si racconta che un giorno alla presenza della Regina del Sud e del suo fascino i due litigarono perché entrambi volevano possedere il mare più blu del mondo, in cui la bella regnante avrebbe potuto trascorrere ore felici. L’arroganza del Re dell’Est e l’orgoglio del Re dell’Ovest segnarono la fine della pace tra i due regni. Importante per la narrazione è dire che dopo questa rottura i Re fecero educare i loro primogeniti all’arte della guerra con l’unico obiettivo di conquistare l’uno il regno dell’altro ed essere così il sovrano di tutto il mare conosciuto.  I due giovani erano stati cresciuti come fratelli. Sin da quando erano n

SARÒ MAMMA!

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Sarò mamma o forse no. Ultimamente me lo chiedo spesso, ma non perché sia scattato l'orologio biologico o sia successo qualcosa che non mi aspettavo.  Appassionata di sociologia mi guardo intorno e vedo una spaccatura delle trentenni di mezzo corso. Abbiamo le single dopo decenni, le neo separate, le fidanzate da una vita e le spose perfette. Tra queste dobbiamo ancora dividere tra chi ha o non ha prole. Premetto che non vuole essere una critica, né tanto meno una presa di posizione, solo il punto di vista di chi, come me non ha ancora procreato a questa età. Quando hai trentasei anni e non hai figli ti trovi a essere la rappresentante di una categoria ben precisa: futura puerpera attempata (dando per scontato che prima o poi ti farai fecondare). Errato. Alle volte non filiare è una scelta, libera. Capita, lo dico per esperienza, di trovarti al supermercato e di essere l'involontaria protagonista delle critiche della signora dei salumi: "Mio figlio ha quas

DA INSTAGRAM ALL’ANIMA, LA LINEA PERFETTA.

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“Ci si può infatuare di un profilo Instagram?” si era chiesta quando si accorse che ogni giorno aspettava ansiosa un post, di quel profilo che fino a poco tempo prima le era sconosciuto, uno tra i tanti. Non aveva un’orario, arrivava, punto. Lei controllava, aprendo e chiudendo la App, quasi a intervalli regolari, per paura di perdere quel modo di guardare il mondo. Era un mondo fatto di curve dritte e linee perfette. Uno sguardo acuto, curioso, attento al dettaglio, a ciò a cui le persone non fanno caso. Ad ogni post un commento, una citazione in cui trovare un messaggio sottile, velato ma altrettanto diretto. In particolare la colpì un’immagine. Sembrava una chiave di violino, forse una mensola di design o la decorazione di un portone, ma Rachele aveva deciso che si trattasse di un’onda, lei ci vedeva un’onda. Andò a leggere curiosa il testo come se già ne conoscesse le parole:  “Aveva sempre avuto un senso dell’assurdo ben sviluppato - addirittura, direi, una filosofia ch

DIARIO DI UN CUORE/5 - TI PRESENTO LUI

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Sciocco, stupido, testone. Immaturo, vanitoso e anche permaloso. Mi chiedo come tu, che sei così sensibile e intuitivo, abbia pensato anche solo per un istante che io possa vivere senza di te.  Tu con il tuo amico Stomaco non sapete guardare alle sfumature, nemmeno quelle che mi hai insegnato tu, come prendere le distanze per avere un punto di vista obiettivo. Amare vuol dire anche questo, allontanarsi per capire. E io, questo ho fatto.  Hai faticato molto in questi anni, la vita non ti ha risparmiato nulla. Le gioie ti hanno riempito, gli amori hanno dato e tolto, ma le cure e i grandi dolori ti hanno indebolito.  Ricordi quel giorno di giugno di qualche anno fa quando ti sei letteralmente crepato?. Io perfettamente: crepe che si irradiano furenti dalle pareti al centro, per frantumarti in mille cocci di vetro. Ero sicura non avremmo più sentito nulla. Abbiamo superato anche quella, con fatica, imparando a gioire anche nell'oblio. É successo un giorno a caso

DIARIO DI UN CUORE/4 - TI AMO

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CANAGLIA! Io lo sapevo. Ve lo avevo detto. Non si è fatto più sentire. Sparito, evaporato, eclissato. Sono stato spiegato?! E io che rimango qui al mio posto, fedele accanto a lei che mi sfugge. Ho notizie da Testa che lo pensa spesso e da Razionalità che capisce la sua assenza, lo giustificano perché è la sua assenza ha un senso logico.  Io no. Non capisco. Uno non può starti vicino praticamente h24 per una settimana, andarsene con la promessa di tornare per poi  lasciarti senza notizie. E tu cosa fai? Stai lì buona buona ad aspettare.  Non si è mai sentita sta storia. Un pò di dolore, afflizione  rabbia sarebbero il minimo sindacale. Certo che se mi lasci fuori... Non soffri, è vero, ma non ami.  Quello che più mi preoccupa è l'assoluta serenità, quasi leggerezza che la accompagna. Me ne sono accorto perché non riesco nemmeno più a farle venire la tachicardia.  Forse ho sbagliato tutto. Devo fermarmi un momento e rivedere le mie posizioni.  Lei vive benissimo senza di

DIARIO DI UN CUORE/3 - Anche tu sei andato via

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Dal mare è arrivato, dal mare è ripartito. Lo sapevo che non sarebbe rimasto. Senza me nessuno rimane. Egocentrico e accentratore? Certo! Come dice Lei sono “UN MALEDETTO MUSCOLO PENSANTE”. Puoi essere d’accordo con me o meno, puoi considerarmi e decidere che per la tua vita non sono importate, puoi tentare di escludermi, ma, in “Cuor tuo”, sono la voce della coscienza, quella che dice la verità anche quando non vuoi ascoltarla. Custodisco le tue paure e tuoi più intimi segreti, solo a me non puoi nasconderli. Ecco perché cerchi di evitarmi. Ho il potere di farti volare e sbatter la faccia su un asfalto coperto di ghiaia in un tempo talmente piccolo da sembrare irreale. Questa volta però sono confuso. Lei sembra aver trovato una sua dimensione senza di me. Testa e Ragione hanno fatto davvero un bel lavoro.  “Dove sei andata, cos?hai fatto mai? Una donna, donna dimmi Cosa vuol dir sono una donna ormai” Battisti detta i beat della mia preoccupazione. La sento più leggera

DIARIO DI UN CUORE/2 - Madness

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m-m-m-m-m-mad-mad-mad m-m-m-m-m-mad-mad-mad m-m-m-m-m-mad-mad-mad m-m-m-m-m-mad-mad-mad* Cose da matti: non è ancora andato via. Testa e Razionalità mi hanno teso un agguato degno di una donna, anzi di due donne. Incazzate, specificherei. E lei, lei, lei… gli da retta. Si è preso il suo posto senza chiedere. Arrogante, sfacciato,irrimediabilmente affascinate. Ergo, vanno ancora di moda i belli tenebrosi. Non c’è altra spiegazione.  Ma stiamo scherzando?!  Lo osservo da vicino, più di cosa non possa immaginare. Sta lì appiccicato, non si muove dalla sua pelle morbida, chiara e delicata. Dio che nervi.  Io, misero Cuore, sono stato messo da parte. Ho il permesso di svolgere le mie funzioni fisiologiche. Stop. Non posso pensare, non posso sentire, posso solo scandire il tempo che mi passa addosso con i battito. E con lui che mi faccio sentire. Aritmico, scoordinato e impulsivo. Ribelle. I ribelli fanno colpo no? O lo fanno venire nel mio caso. Anyway, il problema non

DIARIO DI UN CUORE/1 - Lo Sconosciuto

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É più facile stabilire se ci sia vita su Marte che conoscere il segreto per capire una donna. La amo. La amo da ancor prima che si rendesse conto che io fossi con lei. Conosco tutti i suoi segreti, solo a me non può nasconderli, solo io posso custodirli. Si ostina a dare spazio alla sue amiche Testa e Razionalità. Pensa, birbante che non è altro,  che farsi guardare le spalle da quelle lì circoscriva le fitte provocate dal dolore, dalle delusioni e dai sentimenti in generale. Ultimamente abbiamo un rapporto conflittuale.            Io insisto perché mi ascolti, lei a dire che sono matto, irresponsabile e impulsivo. In una parola: impegnativo. Da che pulpito… Ma cosa può pretendere dal suo Cuore?  Se la prende con me e poi, d’improvviso, arriva lui. Io lo definirei “un colpo di testa” della mia stimata collega lassù. Per fortuna che “lei pensa” e quello irrazionale sono io! Sono attonito e preoccupato. Non l’ho scelto io, ha fatto tutto da sola e diciamocela