TU DA ME CHE COSA VUOI? - RIFLESSIONI AMOROSE

Tu da me che cosa vuoi?
E tu cosa mi dai?
Sfatiamo il mito che in amore l'importante sia un "dare" incondizionato. 
Siamo onesti, nonostante si possa dare più di quanto uno possa immaginare, dall'Amore ci si aspettano modi, atteggiamenti, sfumature. Vogliamo ricevere. Abbondantemente o almeno in una misura quasi proporzionale a quanto diamo.
Spesso il problema sono gli inizi. Presi dalla passione ci si lancia in iperboli di gesti, parole, attenzione nei dettagli. Quasi un’esagerazione che ci regala l’ebrezza di  una bollicina bevuta davanti a un tramonto. Tutto sembra possibile. 
Anche il nostro corpo è assuefatto a questa nuova esperienza chiamata Amore. 
Le  endorfine si scatenano, il cuore batte il ritmo di una hit estiva, una musica leggera che però ti rimane in testa: il famoso tormentone. L’altra persona diventa il tormentone. La pensi la mattina come apri gli occhi, trovi la sua dolcezza anche nella bustina del caffè, la sua preferita, non importa se per anni hai bevuto il caffè amaro. La pensi quando ti metti un paio di scarpe alte o il paio di pantaloni che le piacciono. La pensi quando scegli il profumo del bagnoschiuma o quando vedi una moto che ti sorpassa sulla destra, non importa che poi sia uno scooter. É l’ultima immagine che vuoi avere prima di addormentarti, ovviamente solo dopo aver ripercorso con la mente tutti i momenti passati insieme, aver analizzato la semantica di ogni what’s app o messaggio, cercando frasi segrete e significati nascosti. Nulla da fare, tutto il resto è noia. 
Inaspettata, improvvisa e molesta arriva la fase 2. Il dubbio. Non vi è una ragione specifica, se non l’insicurezza e la presa di coscienza che mentre noi ci siamo gongolati nella bolla dell’amore la Vita quotidiana non ci ha abbandonati, si è solo presa una pausa. E quando torna a riprendere il suo posto, come una brava padrona di casa, si porta dietro i doveri, i piccoli e grandi problemi, la routine. Si porta appresso anche la più stupide delle domande: “Sarà tutto vero? Mi prende in giro? Me lo merito?”.  E più si cresce più le paranoie diventano gigantesche perché ci portiamo appresso il pesante bagaglio, delle relazioni precedenti, delle delusioni e delle aspettative non realizzate. Siamo entrati nella fase dell’incertezza dell’Amore. 
I messaggi che prima ci davano la buonanotte ora ci tengono svegli a rimuginare sul fatto che se prima venivamo felicemente stalkerizzati da  pensieri e parole, ora c’è una brusca frenata. 
Perché? L’anima non si da pace. Non c’è un perché. E così parte la tortura tanto ben descritta dalla Nannini “ti telefono o no” o al secolo 2016 “ti messaggio o no? Chissà chi vincerà?”.  La scusa del “devi essere sicura/o di me” non regge. Com’è possibile che a me non sia passata la voglia di continuare sul quella sdolcinata via di romanticismo? C’è sempre una parte più debole, perché magari proprio quella sensibilità, quella capacità di ascoltare, la straordinaria capacità di leggerti l’anima e, se si è fortunati, la capacità di dare il giusto ritmo a due corpi che è riuscita a sciogliere anche il cuore lasciato più a lungo nella cella frigorifera di un moderno Jack Lo Squartatore.
I casi sono due: mettersi in stallo o affrontare la propria paura. La prima può essere ottima prima dell’estate perché porta a inappetenza, insonnia e relativo dimagrimento, ma è assai deleteria per psiche e fisico. 
La seconda comporta molto coraggio e la capacità di rimanere in apnea fino a quando non avrai il coraggio di dirgli: “Tu da me che cosa vuoi?”.
Attenzione! Ricordati che riceverai la stessa domanda…
Io che cosa voglio?
Voglio tutto.
Voglio te.
Voglio la tua testa.
Voglio la tua anima.
Voglio il tuo corpo.
Voglio essere conquistata tutti i giorni.
Voglio quello che ho conosciuto.
Voglio il tuo dolore.
Voglio la tua gioia.
Voglio condividere.
Voglio farmi bella per te.
Voglio aspettarti.
Voglio cercarti.
Voglio essere cercata.
Voglio il tuo sguardo.
Voglio farti all’amore.
Voglio farti il sesso.
Voglio ricevere in egual misura in cui do.

Voglio lasciare questa lista aperta.

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